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RETI MEDIEVALI RIVISTA (官网投稿)

简介
  • 期刊简称
  • 参考译名
  • 核心类别 AHCI(2023版), 外文期刊,
  • IF影响因子
  • 自引率
  • 主要研究方向MEDIEVAL & RENAISSANCE STUDIES

主要研究方向:

等待设置主要研究方向
MEDIEVAL & RENAISSANCE STUDIES

RETI MEDIEVALI RIVISTA(半年刊)。Reti Medievali è una rivista scientifica internazionale dedicata allo studio dei diversi aspetti delle civiltà&n...[显示全部]
征稿信息

万维提示:

1、投稿方式:在线投稿。

2、期刊网址:

http://www.rmojs.unina.it/index.php/rm

3、投稿网址:http://www.rmojs.unina.it/index.php/rm/login

4、官网邮箱:redazione@retimedievali.it

5、期刊刊期:半年刊,一年出版两期。

2020116日星期五

                            

 

投稿须知

【官网信息】

 

Gli autori che intendano proporre un contributo a Reti Medievali sono invitati a prendere visione delle Norme editoriali. In primo luogo, dovranno scrivere alla Redazione per essere registrati come Autori, per poi effettuare il login e dare avvio alla procedura di sottomissione del proprio contributo, articolata in 5 fasi. Reti Medievali, che si è sviluppata in forte sinergia con il mondo delle biblioteche, è presente nei cataloghi di centinaia di istituti universitari e di ricerca nel mondo. Si pregano i bibliotecari di inviare le loro segnalazioni all'indirizzo redazionale: redazione@retimedievali.it.

Proposte di pubblicazione

Linee guida per gli autori

Per proporre un articolo è innanzitutto necessario chiedere alla redazione (redazionerivista@retimedievali.it) di essere registrati sulla piattaforma come Autore; solo in seguito sarà possibile effettuare il login e dare avvio alla procedura di trasmissione del contributo, articolata in 5 fasi.

L'articolo non deve essere già stato pubblicato in altra sede oppure essere stato proposto ad altre riviste; se diversamente, ne vanno convincentemente chiarite le ragioni e le modalità nel campo "Commenti per l'Editor".

Gli autori che intendano proporre un contributo a Reti Medievali sono invitati a osservare scrupolosamente le seguenti norme editoriali (Scarica in PDF).

Consegnare una versione definitiva (in file Word, salvato come .doc), preparata con particolare cura (sono previste bozze solo per gli E-book), corredata di bibliografia finale e accompagnata da un abstract (sia in italiano sia in inglese) di 500-700 battute e 4-5 parole chiave fondamentali per e-print e motori di ricerca.

Per gli E-Book in particolare fornire un indice accurato e completo di capitoli (ciascun capitolo un file) e paragrafi, bibliografia, indicazione dell’elenco delle carte, indicazione dell’elenco delle abbreviazioni e dell’indice dei nomi ecc.

Gli autori sono invitati a non inserire nel testo elementi di formattazione (fogli stile, divisione in sillabe, tabulazioni, sia nel testo sia nelle note, numerazioni automatiche dei paragrafi) oltre a quelli indicati.

Per quanto riguarda le note a piè di pagina, sia per gli Ebook sia per gli articoli di RM Rivista, si ricorre alla soluzione di citare le opere nella modalità cognome dell’autore/autrice e titolo soltanto abbreviato; la citazione completa si ritrova nella bibliografia a fine testo.

Avvertenze generali

gli articoli (e i capitoli degli E-book, numerati con numeri romani) vanno possibilmente divisi in paragrafi numerati (in numeri arabi, in tondo) e titolati (in corsivo). Tra numero e titolo si pone un punto e un singolo spazio (attenzione a non innescare la numerazione automatica).

usare il tabulatore (sulla tastiera in alto a sinistra) e non la barra di spazio (quella lunga in basso) per segnare l’inizio di un capoverso

evitare usi non tradizionali di distinzione di singole parole, di intere frasi oppure di titoli di capitoli e paragrafi. Non si usi MAI la sottolineatura, il grassetto, il maiuscoletto o il tutto maiuscolo

controllare che non siano rimaste doppie o triple battute di spazio usando da Word l’opzione Modifica, andando poi su Sostituisci e battendo due spazi in “Trova” e uno solo in “Sostituisci”. Ripetere il controllo almeno due volte (per eliminare i tripli e i quadrupli spazi). Con la stessa procedura verificare che non ci siano spazi prima dei segni di interpunzione (per esempio battere spazio virgola spazio in “Trova” e virgola spazio in “Sostituisci”), o dopo l’apostrofo (battere apostrofo spazio in “Trova” e apostrofo in “Sostituisci”), e così via

dopo un segno di interpunzione occorre sempre uno spazio: non P.Guglielmotti, bensì P. Guglielmotti. Vi sono tuttavia alcune eccezioni (i doppi nomi (G.M. Varanini) e qualche espressione stereotipa: a.a. per anno accademico, s.d. (senza data), s.l. (senza luogo), s.l.m. (sul livello del mare), a.C., d.C.

Caratteri

attenzione agli accenti sulla lettera e: distinguere i gravi dagli acuti (es. poiché, benché, perché, né… né, cioè, è stato, Mosè). Inoltre, quale voce del verbo essere, È (che si trova in Inserisci/Simboli di Word)

si ponga sempre particolare attenzione alla corretta grafia di nomi e toponimi stranieri; caratteri che non compaiono sulla tastiera italiana (per esempio É, ü, ä, ñ, â, á, í ecc.) possono essere inseriti da Word con il comando Inserisci/Simboli/Inserisci

per l’ebraico e il russo, si forniscono le traslitterazioni; per il greco, gli autori dovranno procurarsi i fonts

Testo

si useranno le seguenti forme: secolo XIV o Trecento (e non secolo quattordicesimo, ‘300 o trecento); anni Sessanta del secolo IX (e non ’60)

le indicazioni di anno vanno fornite nel modo seguente: 1348-1350, 643-645; 1095-1099

lettera iniziale dei santi: la predicazione di san Francesco; la chiesa di San Francesco; Borgo San Dalmazzo; san, santo, santa sempre per esteso (mai s. o S.)

la distinzione tra punti cardinali e aree geografiche: oriente se punto cardinale, Oriente se area geografica

occorre scegliere un criterio uniforme, a discrezione dell’autore, all’interno di ciascun contributo per i nomi di popoli o le popolazioni regionali e gli abitanti delle città quando sono sostantivi (mentre restano sicuramente minuscoli quando sono aggettivi). Gli ordini religiosi vanno in minuscolo (benedettini, minori, umiliati)

si scriverà estesamente la forma per esempio (e non per es.), ad esempio (e non ad. es.)

occorre scegliere un criterio uniforme all’interno di ciascun contributo, a discrezione dell’autore, per scrivere i numeri (in cifra o per esteso, anche in misura della loro frequenza in quel contributo)

usare sempre le virgolette alte quando si fa uso prudente di una parola (“stanziamento”) o quando si diano virgolette dentro altre virgolette («Come vedremo, nel 1251 si parla di uomini “porte mezane Morocii” che agiscono in maniera organizzata»)

occorre uno spazio prima e dopo il trattino lungo o didascalico, usato per le frasi incisive («dal momento che – come sappiamo – lo sviluppo ecc.»), mentre con il trattino breve non si spazia (1348-1350; sud-ovest)

d eufonica: si tende ormai a conservarla soltanto davanti a parole che iniziano con la stessa vocale: ad amici, ma a ore; ed ecco, ma e anche. Tendono a conservare la d locuzioni quali: ad ogni, ad essa/e, ad opera, ad uso.

riguardo agli usi di maiuscole e minuscole si suggerisce di limitare al massimo l’uso delle maiuscole (Chiesa – in quanto istituzione universale –; Impero)

vanno in corsivo i termini inglesi relativi alla “rete” e al trattamento informatico dei testi: web, on-line, keyword, link (links), full-text, e-mail, download, ecc.

 Citazioni

per le citazioni, anche brevi, sia in testo sia in nota, si raccomanda l’uso delle virgolette basse o caporali («....................») e del normale carattere tondo, indipendentemente dalla lingua della citazione

la citazione non si apre e non si chiude tra puntini di sospensione. Inizia con la minuscola o con la minuscola a seconda delle esigenze dell’autore

il testo delle citazioni lunghe (oltre le 4/5 righe) andrà rientrato e in corpo minore, senza virgolette e senza puntini iniziali e finali

per le parti dei brani omesse: tre punti tra parentesi tonde (…)

le singole parole o brevi locuzioni scritte in lingua diversa da quella usata nel testo vanno in corsivo, a meno che non si tratti di citazioni (che vanno dunque virgolettate) o di termini entrati nell’uso corrente

qualora si modifichi la forma della citazione, si indica in corsivo la parte modificata

Bibliografia

è richiesta una bibliografia finale, ordinata per cognome (ma si prepone l’iniziale puntata dell’autore/autrice)

i cognomi degli autori e dei curatori hanno maiuscola solo l’iniziale (e si scrive per esteso: a cura di, posposto al titolo). Ciò vale anche per i casi di curatori stranieri

tutti i titoli (di libri, articoli, poesie, opere pittoriche, testi musicali, parti e rubriche di testi, fondi di archivio, ecc.) vanno in corsivo

non si indicano gli editori (tranne casi eccezionali, e in caso degli antichi stampatori, fino al Seicento incluso)

tra il luogo e l’anno di edizione non va la virgola: G.M. Cantarella, Principi e corti. L’Europa del XII secolo, Torino 1997

le edizioni successive alla prima si indicano nella forma apicale: Torino 19953

per le ristampe anastatiche si mettano tra parentesi il luogo e la data della ristampa: Milano 1930 (ed. anast. Roma 1993)

per le opere in traduzione si mettano tra parentesi tonda il luogo e la data dell’edizione originale. Esempio: M. Bloch, I re taumaturghi, Torino 1973 (Paris 1924). Viceversa: M. Bloch, Les rois thaumaturges, Paris 1923 (trad. it. Torino 1973)

il luogo di edizione di un’opera stampata all’estero va mantenuto nella forma originale del frontespizio (per esempio Edinburgh, non Edinburgo, München e non Monaco)

non si scrive mai Id. o Ead., ma si ripete l’indicazione completa dell’autore/autrice (iniziale del nome puntata e cognome)

per le opere collettive, atti di convegni, cataloghi di mostre ecc. si proceda come segue: G. Casiraghi, Monasteri e comuni nel Piemonte occidentale, in Il monachesimo italiano nell’età comunale (1088-1250). Atti del IV Convegno di studi storici sull’Italia benedettina organizzato dal Centro storico benedettino italiano, Pontida, 3-6 settembre 1995, a cura di F. Trolese, Cesena 1999 (Italia benedettina, 16), pp. 21-62. Si indica luogo e date delle mostre solo se il luogo di stampa è diverso dal luogo della mostra

non si usa mai AA.VV, ma si danno i nomi degli autori (con un massimo di tre) oppure il semplice titolo. Il curatore viene indicato dopo il titolo dell’opera curata (La storia d’Italia, a cura di A. De Vincentiis)

si fornisce una tavola o un elenco delle abbreviazioni (tranne che per le abbreviazioni più note, come MGH)

le abbreviazioni figurano senza punti e le riviste indicate in forma abbreviata sono scritte tra virgolette: MGH (e non M. G. H.), FSI, «BSBS»

le riviste si citano tra virgolette basse («Studi medievali»), indicando l’annata in numeri arabi, l’anno di pubblicazione tra parentesi, e per ultimo l’eventuale numero di serie o di fascicolo (non indispensabile se la numerazione delle pagine della rivista è consecutiva per l’annata) scrivendo prima del nome della rivista in e usando la punteggiatura come segue: P. Guglielmotti, Territori senza città. Riorganizzazioni duecentesche del paesaggio politico nel Piemonte medievale, in «Quaderni storici», 30 (1995), 90, pp. 765-798. Attenzione a non confondere il numero del fascicolo con il numero dell’annata (in particolare per «Quaderni medievali», «Società e storia», «Quaderni storici», «Revue historique»)

per le citazioni di riviste è buona norma limitare l’uso delle maiuscole: «Bollettino storico-bibliografico subalpino» (e non «Bollettino Storico-Bibliografico Subalpino»); analogamente ci si comporti per gli enti, indicando con la maiuscola solo la prima parola: Centro italiano di studi sull’alto medioevo (e non Centro Italiano di Studi sull’Alto Medioevo)

in linea di massima anche i volumi di una collana si danno in cifre arabe e non romane

Note

valgono le stesse norme indicate per il testo e inoltre:

gli esponenti di nota vanno in apice prima del segno di interpunzione ma dopo le virgolette e le eventuali parentesi

ciascuna nota si chiude con un punto

le note al testo non iniziano con una rientranza (capoverso), bensì si lasciano come vengono generate automaticamente; nella nota dopo l’esponente e prima del testo dare solo uno spazio

le opere citate sono richiamate dalla bibliografia indicando il solo cognome dell’autore/autrice seguito da virgola e dal titolo in forma abbreviata (con troncamento che risponda al senso): Cantarella, Principi e corti, pp. 20-27

non si scrive mai Id. o Ead., ma si ripete il cognome dell'autore/autrice

per più note consecutive in cui si richiama la medesima opera si usa ibidem (eventualmente seguito da virgola, se intervengono altre specificazioni)

le parentesi dentro parentesi tonde diventano quadre

le indicazioni di pagina vanno fornite nel modo seguente: p. 27, pp. 40-50, pp. 190-198, pp. 40-41, pp. 40 sgg., p. 65 e nota. Non usare le forme p. 237-8 o p. 850-52

usare la forma nota per esteso, per evitare l’equivoco con n. (numero)

nei rinvii bibliografici si consiglia, se effettivamente necessaria, di usare la forma: si veda (con preferenza rispetto a “cfr.” o “vedi”)

……


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